8 Settembre 1943: quasi 80 anni fa, il crollo dell'Italia ma anche la nascita, a Roma, della Resistenza

3' di lettura 08/09/2021 - «Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell'intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza".

Con questo sintetico comunicato (anche ambiguo, non facendo capire il vero senso delle clausole dell'armistizio con gli Alleati, senza neanche accennare agli ex- alleati tedeschi: e così fu dai più erroneamente interpretato come semplice annuncio della fine della guerra), la sera dell'8 settembre 1943 Pietro Badoglio,. nuovo capo del Governo italiano dopo la destituzione di Mussolini, annunciava alla radio la firma, avvenuta 5 giorni prima in Sicilia, dell'armistizio tra l'Italia e gli Alleati. I quali. peraltro, eran stati i primi a comportarsi scorrettamente: alla firma dell'armistizio di Cassibile, infatti (3 settembre), era stato convenuto che la notizia sarebbe stata data al mondo non prima del 10 settembre, ma mercoledì 8, alle 17:30 (le 18:30 in Italia), il generale Eisenhower, comandante supremo delle forze alleate, lesse anticipatamente il relativo comunicato ai microfoni di Radio Algeri.

Le conseguenze di questo miscuglio di imperialismo "realpolitichese", opportunismo, impreparazione e faciloneria - che va equamente ripartito tra Governi alleati e italiano - furono enormi: generando anzitutto ulteriore confusione tra le forze armate italiane in tutti fronti sui quali ancora combattevano (Italia meridionale, Balcani, Ucraina, ecc...): lasciate senza precisi ordini, si sbandarono. Ben 815 000 soldati italiani furono catturati dall'esercito germanico e destinati a diversi lager con la qualifica di I.M.I., Internati Militari Italiani, nelle settimane immediatamente successive. Più della metà dei soldati in servizio nella penisola abbandono' le armi e tornò a casa in abiti civili. La ritorsione da parte dei tedeschi, i cui alti comandi, come quelli italiani, avevano appreso la notizia dalle intercettazioni del messaggio radio di Eisenhower, non si fece attendere.:Fu immediatamente messo in atto il "Piano Alarico", ovvero l'occupazione militare di tutta la penisola, e il 9 settembre veniva affondata la corazzata "Roma". uno dei fiori all'occhiello della nostra Marina: alla quale, la notte precedente, era stato ordinato, assieme a tutta la flotta, di far rotta verso Malta - in mano inglese - in ottemperanza alle clausole armistiziali (anziché, come precedentemente stabilito, attaccare gli Alleati impegnati nello sbarco di Salerno).

Iniziava il dramma del '43 - '45, la divisione dell' Italia in due Stati, "l'un contro l'altro armato": il Regno del Sud, creatura strettamente degli Alleati ma anche primo caposaldo politico dei partiti antifascisti, e la neofascista Repubblica Sociale Italiana del nord, fortemente controllata dai nazisti; cui , però, sarebbe ingiusto non riconoscere anche un'indubbia vitalità interna.Tantissimi giovani, pur non amando i nuovi occupanti tedeschi del Centro-nord, sentirono di non poter scegliere diversamente dall'arruolarsi nelle forze armate della RSI, non potendo accettare l'ennesima (purtroppo!) figuraccia che l'Italia aveva fatto davanti al mondo, da un giorno all'altro.

Ma iniziava anche il riscatto civile e morale del nostro Paese, con la Resistenza (con tutte le ambiguità, e anche pagine negative, che le vanno riconosciute): quella Resistenza che sarebbe concretamente nata proprio soprattutto a Roma, con l'eroica difesa di Porta San Paolo e altri punti strategici contro i nazisti, il 9 - 10 settembre 1943. Il secondo Risorgimento.






Questo è un articolo pubblicato il 08-09-2021 alle 09:47 sul giornale del 09 settembre 2021 - 141 letture

In questo articolo si parla di cultura, roma, lazio, articolo, Fabrizio Federici

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